"Grande!" esulta Carlo mentre entriamo all'irish pub "Grande! Sono troppo contento!"
So che a Carlo piace andare nei pub irlandesi, ma non capisco il motivo di tanta gioia.
"Che è successo Carlo?"
"Grande!!! L'Irlanda sta mettendo in crisi il Bangladesh a cricket"
Di per sè la storia sarebbe già divertente così, ma risulta ancora migliore se si considera che, incuriosito da questa straordinaria macchina del cricket che è la nazionale irlandese, mi sono girato verso lo schermo e ho visto il risultato della partita al momento dell'esultanza di Carlo. Bangladesh 105 Irlanda 4.
Ho già spiegato che i cinesi hanno l'abitudine di cambiare nome quando vengono in Europa. Si sentono più occidentali, solo che a volte non ci azzeccano proprio. Credevo che l'esempio della trasmutazione di Theo in Dale fosse l'esempio più ridicolo. Invece, Maria mi ha raccontato di uno che, presentandosi al corso di tedesco, è riuscito a fare di peggio.
"Salve Maria, sono Shampoo!". Maria lo guarda sorpresa "Shampoo?" e il cinese si inchina, si strofina i capelli e, casomai non fosse riuscito a ridicolizzarsi abbastanza, ribadisce il concetto "Esatto, come quello che ti metti nei capelli."
Una delle cose che ho provato per la prima volta in Germania sono i burritos. In pratica, sarebbero delle spianate ripiene di peperoni, cipolle, carne e formaggio. Sono di una bontà unica. Durante una cena messicana, però, ciò che mi ha colpito di più è il modo con cui un ragazzo messicano, di cui abbiamo un'immagine dall'alto mentre piscia,
riesce ad aprire una bottiglia. Dopo la cena, tutti erano stanchi morti. Nessuno aveva più voglia di alzarsi, neanche per prendere un apribottiglia. Ed è in questi momenti che i messicani riescono a dare il meglio si sè. Il messicano comincia ad aprire bottiglie con i denti. Qualcuno gli chiede se è pericoloso "Non molto" risponde. Qualcun'altro gli chiede "Perchè ha imparato ad aprire le bottiglie con i denti?". E la risposta è una delle migliori che abbia mai sentito. "Per pigrizia"
"Gli amici si vedono nel momento del bisogno".
Questo slogan è l'unica motivazione razionale che può aver spinto l'ingegnere che ha costruito il bagno del Macht Eins ( una discoteca locale) a optare per questa particolare dislocazione dei gabinetti. Secondo il racconto di alcune mie amiche, infatti, pare che nel bagno delle ragazze fosse possibile entrare nello stesso bagno e trovare due water nella stessa stanza, uno di fronte all'altro.
A me capita spesso di discutere con Carlo degli argomenti più disparati. Nonostante ogni tanto la spari grossa, capita spesso che ci azzecchi!( Anche se forse sarebbe più corretto dire: nonostante spesso la spari grossa, capita ogni tanto che ci azzecchi...). Una delle nostre discussioni durante il viaggio ad Amsterdam è il significato di questo cartello, trovato su un urinatoio in autostrada:
secondo me il significato di questo cartello è: "Grazie questo urinatoio ogni anno si risparmiano 2 miliardi di acqua da bere"
secondo Carlo invece è "Grazie a questo urinatoio ogni anno si producono 2 miliardi di acqua da bere".
Ecco perchè i cinesi vinceranno la competizione globale.
Io, Maria e Mariana, un erasmus polacca, avevamo bisogno di un ferro da stiro. Decidiamo di fare una colletta e di comprarcene uno in tre: spesa totale sui 7-8 euro a testa, massimo 10. Dato che in questa società i ruoli tradizionali se ne sono andati ancora più a fanculo delle mezze stagioni, io, maschio italico, vengo incaricato di andare a comprare un ferro da stiro carino. Con i miei 30 euro in tasca mi incammino per le strade di Norimberga: giro tutti i negozi della zona. Mercatini dell'usato, supermercati, negozi di elettronica, negozi per la casa: nessuno aveva un ferro da stiro. Sconsolato, mi avvio verso casa e vedo il negozio dei cinesi. I ragazzi che lo gestiscono dormono lì: hanno un letto in mezzo alle cianfrusaglie, e non mi stupirei se fosse in vendita anche quello. Giusto per il gusto di rompere le scatole, apro la porta. Uno di loro si alza di scatto e mi accoglie calorosamente in pigiama. Gli chiedo se ha un ferro da stiro. E ovviamente ce l'ha. Gli chiedo se è sicuro che funziona. Lo attacca alla presa e poi, improvvisandosi spiritoso, fa finta di bruciarsi la mano. Allora gli chiedo il prezzo. Mi fa con la mano il segno due. "Venti euro? Buono! Dieci euro in meno di quanto pensassi" penso tra me e me. Gli porgo 20 euro. E me ne restituisce 18.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento