Cosa mi aspetto dalla Germania?
Secondo Beppe Severgnini, italiani e tedeschi si ammirano vicendevolmente: noi italiani li stimiamo perchè sono organizzatissimi; loro ci adorano perchè rappresentiamo l'aspetto indulgente della vita, quello che loro conoscono solo alla quarta pinta di birra.
Arrivato in terra tedesca, sono rimasto stupito di quanto i tedeschi non facciano nulla per sfatare gli stereotipi:
- sceso dall'aereo, ho dovuto aspettare i bagagli per più o meno un minuto;
- sono andato a chiedere alla biglietteria come funzioni il biglietto “Fly'n Rail” prenotato via Internet, e mi hanno spiegato che devo solo prendere il treno (niente file, niente fogli);
-sul treno per Norimberga (che è impressionantemente partito nel minuto esatto in cui era previsto ed è arrivato nel minuto in cui era previsto) su ogni posto c'era un piccolo schermo che segnalava se il posto fosse prenotato o meno (di questo me ne sono accorto, perchè ovviamente un signore che reclamava il suo posto mi ha fatto alzare indicando lo schermo);
- arrivato a Norimberga ho fatto in tempo a poggiare le valigie in camera (camera che aveva già la targhetta con il mio nome, come d'altronde la casella postale), e il mio Tutor mi ha proposto di andare con lui al supermercato a comprare birre;
- al supermercato il Tutor ha spiegato amorevolmente a me e a Carlo tutte le differenze tra i vari tipi di birra: mi sono sentito molto simile a lui, due ore dopo, mentre spiegavo ad un messicano che non si può versare la pasta e il sale nell'acqua fredda, ma bisogna far prima bollire l'acqua...
-ovviamente pioveva...
-alla fine siamo andati a caricarci di kebab...
Insomma, in un paio di ore penso di aver vissuto un concentrato di ciò che mi aspetto dalla Germania: precisione, puntualità, organizzazione, birra, pioggia e kebab.
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