mercoledì 16 maggio 2007

Salzburg, Mozartburg, RedBullburg, Tuttiinsiemeappasionatamenteburg e Guntharburg...

Veduta della città al tramonto
Salisburgo in tedesco si chiama "Salzburg", città (burg) del sale (salz). Incastonata tra le alpi bavaresi e un tipico fiume, è il miglior esempio al mondo di integrazione tra città e natura. Pulitissima e verdissima aveva avuto la fortuna di essere costruita sopra un'enorme miniera di sale. Ed in passato il sale era l'oro bianco. Poi ha avuto la fortuna di aver dato i natali al più grande genio musicale di tutti i tempi, Mozart, e di conseguenza alle sue palle ( per i più maliziosi animali da osteria è bene specificare "di cioccolato...") . Poi un signor austriaco che stava chiudendo per fallimento la sua fabbrica di succo di mela ( non capisco perchè una fabbrica di succo di mela dovrebbe fallire...), ricevette un'offerta da dei signori malesiani che gli proposero la ricetta di una nuova bibita. Ora, il signor austriaco si chiama Signor Red Bull e si mette in tasca più di 1,2 milioni di euro al giorno senza muovere un dito. Si è anche costruito un sobrio ufficio in un sobrio palazzo di vetro, edificato nel bel mezzo di un sobrio lago artificiale.

Le case a Salisburgo si perdono nel verde: anche l'acqua del fiume è limpidissima

Veduta della fortezza al tramonto
I giardini di Mirabella hanno come sfondo il castello
Infine, a Salisburgo fu girato il musical più famoso di tutti i tempi: "Tutti insieme appassionatamente", conosciuto all'estero anche come "The sound of music". Dall'anno in cui venne prodotto il film (1964), un milione di turisti ogni anno va a Salisburgo per provare "The sound of Music tour", un tour unico al mondo che li porta in tutte le location del film.
Anzittutto bisogna dire che il rapporto tra gli austriaci e "Tutti insieme appassionatamente" è molto simile al rapporto che esiste tra gli italiani e il mandolino. Nessuno ne ha mai visto manco un pezzo, però all'estero sono convinti che sia un simbolo nazionale.
Salendo sul bus, il malumore per i 30 euro (!) di biglietto scompare velocemente. Infatti, le facce delle persone che vanno a fare il tour di "tutti insieme appassionatamente" sono uno spettacolo: sono di solito signori e signore di una certa età, che si trasformano improvvisamente in bambinoni. Prima che il giro inizi, tutti cominciano a canticchiare le canzoni del film.
Il nostro gruppo non è particolarmente grande, ma è molto eterogeneo. C'è una famiglia di indiani, una coppia di americani, due signore australiane e io e Fausta, due fratelli italiani.
Bisogna sapere che durante il tour sembra di essere in una gita scolastica. Tutti diventano subito amici: ci si racconta della propria vita, delle proprie passioni e di quanto sia bello il film. E si canta tutti insieme. A tenere alto il ritmo della truppa (in realtà non era un'impresa ardua), la Allbus tour ha reclutato un peso da novanta. Secondo la migliore tradizione austriaca, ha chiamato un signor Gunthar.


Il gazebo di tutti insieme appassionatamente con Gunthar...

Il caro vecchio Gunthar, un tempo, era un ingegnere meccanico. Ha lavorato per svariati anni in India e negli Stati Uniti. Oltre il tedesco e l'inglese, parla perfettamente anche il francese e l'italiano ( questo un pò meno perfettamente dato che continuava a dire " Fausta, a te piacere la princessa Sissi?"). E' evidente anche ad un cieco che il vecchio Gunthar è uno iperattivo, una sorta di Carlo tra 60 anni. Andato in pensione, si è messo a scalare montagne, fare maratone ( "Io una volta corso per 12 ore di fila ) e a fare da guida per il tour di tutti insieme appassionatamente. Io e Fausta, dopo un'attenta riflessione, siamo giunti alla conclusione che non lo faccia per soldi, ma che lo faccia gratis. Semplicemente perchè gli piace, dopo 50 anni di carriera da ingegnere, vestirsi da bavarese con annesse bretelle, e portare i turisti a cantare.


Gunthar che obbliga Fausta ad imitare la protagonista del film

Immaginatevi un bus con 10 cinquantenni e uno vestito da bavarese che gira con il microfono, obbligando la gente a intonare la colonna sonora di "the sound of music". Inoltre, ogni volta che scendevamo per visitare qualche location, pretendeva che rigirassimo la scena come nel film. Finito il tour, si stava per mettere a piangere. Qualcuno per consolarlo gli ha detto "Dai Gunthar, ne puoi fare un'altro domani!"...



Fussen: il castello della bella addormentata

Il piccolo Agnelli un giorno trovò per strada una monetina. Con la monetina andò a comprarsi dei bottoni. Poi scambiò i bottoni con del formaggio. Si affrettò a cercare qualcuno che gli desse una pianta in cambio del formaggio. Poi scambiò la pianta con un gatto. Il gatto con un cane. Il cane con una mucca. E comincio a produrre un secchio di latte. Poi il babbo morì, e il piccolo Agnelli diventò ricco senza nessuna fatica.
La storia di Fussen è alquanto simile: la gente di Fussen ha sempre lavorato con risultati patetici. Poi è arrivato uno squilibrato principe tedesco, chiamato Ludwig, è ha costruito un'opera meravigliosa. E ora gli abitanti di Fussen hanno carta igienica verde. E con un dollaro disegnato sopra...
Il castello di Neuschweinstein è sicuramente uno degli spettacoli più mozzafiato che abbia mai visto. Si trova sopra una collina, circondata dal verde e da diversi laghi. Fu costruito solo nel secolo scorso e attualmente sta competendo per essere nominato tra le nuove "7 meraviglie del mondo". Ludwig era innamorato di Wagner e decise di dedicare il castello alle sue opere. Per costruirlo spese un patrimonio e ci visse solo per 170 giorni. I vaneggi estetici del principe raggiungono il culmine in una stanza all'interno del castello. Infatti, in mezzo a saloni e camere da letto, Ludwig pretese che ci fosse una caverna artificiale. Caratterizzato da una mescolanza di stili non indifferente (barocco, romanico, gotico, arabo), sembra uscito da una fiaba. Lo stesso Walt Disney se ne innamorò e decise di ispirarsene per disegnare il castello de "La bella addormentata nel bosco"...

Veduta del castello da un ponte pendente
Ecco come appare il castello dal sentiero
Veduta del castello mentre si entra...
Il lago di Fussen

Aneddoti 3

"The Party Zone"

Ogni volta che torno nella mia stanza ho paura che sia successo qualcosa. Perchè quando hai un vicino di casa come Marcel, tornare a casa è sempre un'avventura. Per esempio ieri sono tornato e l'ho trovato buttato per terra, mentre scriveva questo cartello, che poi ha appeso al muro. C'è scritto "Party zone"...
Dopo un paio di ore sono uscito dalla mia stanza e tutti i miei vicini si erano portati birre e sedie nel corridoio...

Stamattina, invece, mi sono alzato e vedo che sulla camera di Marcel c'è appeso un cartello con su scritto "Stanza dell'alcool". Mi giro e vado verso la stanza di Micheal e trovo scritto "Stanza del barbecue". In un'altra ancora c'è un poster con scritto "Stanza del crack (e vi assicuro che vedendo il proprietario della stanza se ne capisce il motivo). Infine, totalmente inerme, mi giro verso la mia stanza e trovo il cartello "Stanza della puttana". E con una donna nuda appesa. Poi, qualcuno ha aggiunto "Offerta del giorno: mamma di Marcel per 2 euro e 50"...
Questa foto invece è apparentemente nulla di speciale: Micheal sta bevendo una birra affianco alla porta della sua stanza che è di fronte all'uscita di sicurezza... Ma guardiamo l'immagine più attentamente... Micheal ha infatti modificato il cartello che indica l'uscita di sicurezza e me l'ha spiegato così "Ora dice che se sei nella mia stanza e devi vomitare, corri verso l'uscita di sicurezza..."

I dieci minuti di Marcel

L'altra sera sono andato alla festa di compleanno di Adnan. Ha affittato un locale in uno studentato e ha comprato litri e litri di alcool. Durante la serata non sono stato per nulla con Marcel. L'ho visto solo per dieci minuti ed ecco un breve riassunto di quello che ha fatto, solo nei momenti in cui l'ho visto:

1) riordinando la stanza da sbronzo, ha iniziato a fare lotta greco-romana con Micheal. Essendo un armadio, ha sfondato il frigo...

2) Lo obbligano ad andarsene per non fare danni. Se ne sale su da solo. Dopo 5 minuti lo troviamo addormentato dentro un carrello della spesa.

3) Marcel ha perso la giacca. E anche il maglione. Fuori c'è la pioggia più forte che abbia mai visto. Marcel decide di affrontare brillantemente il problema facendosi spingere, in maglietta ovviamente, col carrello fino a casa.

4) Marcel e Micheal scompaiono sotto la pioggia scrosciante. Si sente un rumore da in fondo alla strada. Il carrello è rotto. Come i pantaloni di Marcel, che sono totalmente aperti dietro...

5) Il giorno dopo lo incontro sconsolatissimo nelle scale di fronte alla porta di sicurezza. Sta fumando ed ha la faccia di uno che sta per dire la fatidica frase "Questa è l'ultima volta che bevo". Gli ricordo che l'ho visto il giorno prima per dieci minuti e che è riuscito a rompere un frigo, un carrello e i pantaloni. Gli chiedo se ha rotto qualcos'altro. Lui neanche mi risponde. Gira la faccia ed è totalmente tagliato su un lato. E' sconsolatissimo "Ti giuro che non ho la più pallida idea di come me lo sia fatto..."

Tsk

Inizialmente pensavo di aver sentito la storia più ridicola sui nomi cinesi con la leggenda di Theo-Dale. Poi pensavo di aver toccato il fondo con la storia del ragazzo che si chiama Shampoo. Invece, grazie a Maria, sono riuscito a scoprire una storia ancora migliore.Tra gli erasmus cinesi infatti esiste una ragazza che ha un nome che è uno spettacolo.

Si chiama "Tsk". Esattamente. Senza neanche una vocale. Dopo un'attenta analisi siamo giunti alla conclusione che sicuramente i genitori quando sono arrabbiati si sono pentiti di averla chiamata così...Per capire cosa intendo, provate ad urlare "Tsssssk!!!!"

Perchè chi lavora in un campo di concentramento dovrebbe saper parlare bene l'inglese?

Quando siamo andati a Dachau, dovevamo aspettare che la guida iniziasse il tour all'una. Non avendo niente da fare, decidiamo di andare a mangiare qualcosa. Chiediamo perciò a un addetto alla sicurezza se ci sa indicare qualche posto dove mangiare:

"Sorry, do you know where we can find something to eat?" (Mi scusi, mi sa dire dove possiamo trovare qualcosa da mangiare?" chiedo cortesemente

"Sure! You can try at the crematory oven!"(Certo! Potete provare ai forni crematori) Mi risponde con sicurezza...

Ora, io non so cosa abbia capito dalla mia domanda. Ma spero che non volesse essere ironico...

Il programma di Carlo

Io, Carlo e Fausta avevamo deciso di partire a Dublino. Purtroppo non ci siamo riusciti, perchè per la prima volta da quando sono in Germania, 4 treni sono arrivati in ritardo. Ed abbiamo perso il volo. In compenso, vale la pena raccontare il programma di viaggio di Carlo. Carlo, come tutti quelli che lo conoscono sanno benissimo, è la persona con più energie di questo mondo. Se si somma alla sua iperattività, la sua capacità di fare programmi al limite del realistico si ottengono dei risultati straordinari. Come questo programma:

"Allora, ci svegliamo alle 3 a Norimberga. Prendiamo il treno e in 4 ore siamo all'aeroporto. Prendiamo l'aereo per Dublino. Arrivati al Dublino, giriamo tutto il giorno la città. Poi andiamo a ballare la notte. Io non prenderei l'ostello perchè è uno spreco di soldi. Rimaniamo svegli tutta la notte. Prendiamo il primo bus per Galway. Arrivati a Galway dopo 3 ore di bus (nb che siamo già svegli da più di 24 ore e che abbiamo girato due nazioni intere, due città e siamo anche andati a ballare) si fa un giretto per la città. Poi a nanna. Concentriamo tutte le ore di sonno del viaggio. Dormiamo dal pomeriggio sino alla mattina dopo. Poi si fa un tour sulle scogliere di Moher. Si arriva lì con un paio di ore di bus. Poi torniamo a Galway. Poi torniamo a Dublino. Poi andiamo a ballare. Poi non ci prendiamo un ostello perchè è uno spreco di soldi. Poi la mattina alle 7 prendiamo l'aereo per la Germania. 4 ore di treno e siamo a Norimberga..."

Ed ecco la parte migliore:

"Poi conto di mettermi a studiare..."

L'angelo biondo

Il giorno del mio compleanno Carlo, che mi ha regalato una serata veramente memorabile, aveva anche convinto una ragazza a ballare con me. Io ero piuttosto allegro il giorno e non mi ricordo esattamente cosa le avessi detto. A posteriori, posso affermare che la mia tattica non è stata delle più brillanti. Me l'ha fatto notare l'altro giorno Carlo, che deve aver parlato con la ragazza...

"Senti, io ti devo fare un corso su come non scacciare una ragazza. Anzittutto non puoi dire "Sto ballando con un angelo con gli occhi azzurri". E' bruttissimo. Soprattutto se la ragazza ha gli occhi verdi. E poi non puoi dirle "Oh ma ti ha pagato il mio amico per ballare con me...?"...

lunedì 7 maggio 2007

La gita in bici

Potrei scommettermi il femore che ogni bambino, durante la sua breve vita, ha sentito almeno una volta la frase "Non accettare caramelle dagli sconosciuti". Potrei scommettermi anche la macchina ( che in effetti non è un grande affare dato che è una vecchia panda bianca: se monto un autoradio su un mulo sono sicuro che potrei farmi più figo...) che molte ragazze si saranno sentite dire "Non metterti la minigonna quando vai in discoteca! Non è che non mi fido di te. Non mi fido degli altri ragazzi!". Ecco, a questo lunga liste di persone di cui non fidarsi, desidero aggiungere un altro tipo di persona. Quando avrò un figlio gli dirò "Figliuolo, non fidarti dei ragazzi sportivi quando ti propongono una gita rilassante..."

In tutto il mondo, dove si ozia tutti i giorni, il giorno della festa del lavoro si ozia di più. In Germania, dove non si ozia mai, il giorno della festa del lavoro si lavora il doppio. Per questa ragione Christian, il mio tutor, ha deciso di organizzare per il 1 Maggio una rilassante gita al lago. Talmente rilassante che sono soltanto 40 Km di bicicletta. Io ho letto l'email e, dopo una breve ma fragorosa risata, l'ho cancellata. Quando sono a Cagliari prendo la macchina per arrivare in facoltà ( distanza a piedi 4 minuti), figuriamoci se mi metto a fare una gita in bici di 40 fottuti km.
Ne parlo con Carlo e mi dice "Ma no, no!!! 40 Km in bici non sono molti! Fidati! Ce la fai tranquillamente!". Poi ne parlo anche con Christian, che mi rassicura "Guarda che 40 km in bici non sono niente! Poi sono tutti lungo il canale, è pianura ed è leggero! Ed è pieno di gente che viene che non è brava con la bici. Ce la prenderemo con calma. Ho già fatto i calcoli: dal centro di Norimberga al lago normalmente io ci impiego un'ora e mezza. Dato che siamo in tanti, che ci sono pause di mezzo penso che ci impiegheremo un pò di più. Ho fatto un calcolo largo: in 3 ore ( pause comprese) saremo lì! Vieni tranquillo."
Questa frase mi è risuonata nel cervello per ogni fottuta pedalata dei fottuti 40 km...



Rassicurato dal parere di non una, ma di ben due persone decido di fare la rilassante gita in bici. Appuntamento alle 9 sotto il mio studentato. Alle 11:00 è prevista la prima pausa. A mezzogiorno siamo al lago. Semplice e lineare. Questa ragazza con la felpa azzurra è la ragazza del Lussemburgo. La leggenda narra che in Lussemburgo ci siano in tutto 6 persone. Due sono venute a fare l'erasmus a Norimberga. Le altre 4 sono i loro genitor. Pare che nel Lussemburgo si siano rattristati terribilmente quando le due ragazze sono partite. "Ora siamo solo in quattro!" ha commentato sconsolato il presidente, che è anche il padre di una delle due ragazze.
09:15 Io sono nel gruppo di testa, insieme a Carlo e Christian. Se continuo così ce la faccio tranquillamente. "Christian aveva ragione" penso tra me e me. Dopo solo 15 minuti facciamo la prima pausa, per aspettare la gente che sta dietro. La ragazza del Lussemburgo, che è tra l'altro minuscola ( in Lussemburgo è vietato essere grassi perchè se no si occupa tutto lo spazio), dopo solo 15 minuti di bici è già indietro di 10.



10:30 Io e Adnan, il ragazzo americano facciamo un paio di pre-pause prima della pausa. Appena raggiungiamo gli altri che stanno facendo una pausa, scopriamo che anche loro in realtà stanno facendo una pre-pausa. Siamo su un ponte. Ci contiamo: ci siamo tutti. Anzi no. Manca 1! Manca la ragazza del Lussemburgo! Il presidente si era già rattristato. "E' una tragedia immane: un sesto della nostra popolazione è stata sterminata dal giro in bici". Invece no. Con solo mezz'ora di ritardo, totalmente sola si vede da lontano una mini-ragazza con una mini-bicicletta. E' la ragazza del Lussemburgo. Le facciamo segno di salire. Il presidente è visibilmente commosso...




"E' tutto in pianura, Giuseppe. E' tutto in pianura". "E cicciolina è vergine." Aggiungerei io. Dopo mezz'ora di canale, che era solo un poco in salita la strada comincia a diventare tutta salita e discese. Per 40 Km. Il gruppo comincia sempre di più a distanziarsi.
Nelle foto sopra potete vedere come tutto era in pianura. Adnan è sceso prima di me da questo dirupo e mi ha fatto decine di foto, nella speranza che cadessi. Per mia fortuna, non sono caduto. Immaginatevi che vergona cadere di fronte a tutti!

"Giuseppe, com'è andato il giro in bici? Ho sentito che sei caduto!" Maria, Spagna
"Ahahahahah...Sei caduto durante il giro in bici? Aahahahahah" Victor, Messico
"Tutto a posto, Giuseppe, ti sei fatto male?" Silvia, Italia
"I tuoi occhiali sono storti! Te li sei rotti quando sei caduto in bici?" Cheryl, Hong Kong
Appena tornato dalla gita lo sapevano tutti. Avevo dei tedeschi dietro di me, che suonavano il campanello perchè mi volevano superare. Io stavo parlando con una ragazza uruguaiana e avevo dietro una barca di spagnoli. Mi sposto sulla destra e li lascio passare. Continuo a chiaccherare senza guardare l'erba. E ovviamente c'era un bel buco nel mezzo. E ovviamente c'era anche un sacco di gente pronta ad aiutarmi. E a deridermi. E a spargere la notizia il più velocemente possibile...


"A mezzogiorno siamo al lago!" ci aveva spiegato Christian. "Ed è morto Mike Bongiorno " aggiungo io. All'una siamo nel posto in cui avremmo dovuto fare la prima pausa. Tutti sono già stanchi morti, a parte Carlo e Christian. E non siamo neanche a metà del tragitto. Per rinfrescarci decidiamo di prendere una birra e un gelato nella piazza centrale del piccolo villaggio di Rother. E cosa troviamo nel bel mezzo di uno sconosciuto paesino bavarese? Una gelateria gestita da dei cagliaritani. Cagliaritani doc, direi, dato il trattamento speciale che ci hanno riservato.

Si sa, i cagliaritani lavorano solo il minimo indispensabile per poter vivere. Questo non ha aiutato lo sviluppo di uno spirito imprenditoriale sardo. Il nonno di un mio amico una volta raccontava "Ero in un negozio, a Cagliari. Il negoziante stava serenamente leggendo i giornali. Arriva un turista, un potenziale cliente. Si avvicina al bancone e chiede cortesemente "Scusi, mi potrebbe mostrare quel prodotto riposto sullo scaffale lassù in alto?". Il negoziante, seccato perchè è stato interrotto durante la lettura dei giornali, si abbassa leggermente gli occhiali, e con il viso a metà tra il serio e il pigliainculo, risponde argutamente con accento cagliaritano "Ma, secondo lei, io mi devo arrampicare sin lassù per lei?".

Cristina, la ragazza di Cagliari, riconosce l'accento cagliaritano. E fa velocemente amicizia con i gelatai. Dopo un quarto d'ora di chiaccherate chiede ai ragazzi che lavorano là quale gelato gli consigliano. Il ragazzo risponde con tutto l'amore che i cagliaritani ripongono nel lavoro "Boh. E cosa ne so io? A me mica piacciono i gelati..."



Ed eccoci qua. Perfettamente in orario: dovevamo arrivare a mezzogiorno al lago. Dopo aver fatto una marea di salite (siamo saliti in bici su una montagna, o come dice Christian "una breve salita), alle 5 di sera siamo puntualmente al lago. Nessuno parla più. Tutti si sdraiano distrutti. C'è a chi fa male il sedere. C'è chi non sente più le gambe. E c'è anche chi non è arrivato. La ragazza del Lussemburgo, dopo averci perso di nuovo di vista, si è presa il treno per tornare a Norimberga. E infine c'è chi aveva ancora voglia di andare in bici. Per esempio, Carlo e Christian: dopo 10 ore di bici, c'era la possibilità di prendere il treno che partiva da affianco al lago. Oppure fare un'altra ora di bici e arrivare ad una stazione in cui era possibile risparmiare due euro e prendere un treno un pò più veloce. Delle 25 persone 20 hanno scelto il treno più vicino. 4, tra cui Christian, hanno commentato così "Io non sono stanco. Mi faccio volentieri un altro paio di km di bici". Carlo, infine, ha commentato così "2 euro in più? E' un furto. Io mi faccio un'altra ora di bici..."